L’epatite C è una malattia sotto-diagnostica con una quota di sommerso (persone che non sanno di aver contratto il virus) stimata tra 71 mila e 130 mila persone.1
Conoscere i fattori di rischio che possono esporre al contagio permette di riflettere sui comportamenti adottati e valutare la possibilità di essere entrato in contatto con il virus.
Ma come si trasmette l’epatite C?
La trasmissione del virus avviene esclusivamente entrando in contatto con sangue infetto attraverso una lesione della cute2, per questo i possibili comportamenti a rischio infezione sono i seguenti:
- trasfusioni di sangue o di prodotti ematici, soprattutto se avvenuti prima del 1990 quando non erano ancora disponibili metodi di riconoscimento del virus dell’epatite C nel sangue3;
- trapianti d’organo prima del 1990 da donatori che abbiano contratto l’infezione4;
- interventi chirurgici o estetici svolti in strutture non qualificate e con strumenti non adeguatamente sterilizzati (ad esempio interventi dentistici o di agopuntura ma anche di body piercing e tatuaggi)5
- scambi di siringhe (ad esempio tra persone tossicodipendenti)6;
- condivisione di oggetti con persone portatrici dell’infezione, per esempio lo spazzolino da denti7;
- rapporti sessuali non protetti con persone a rischio8;
- esposizione a materiali infetti (come il rischio professionale a cui è esposto il personale medico)9;
- gravidanza e parto in caso di infezione della madre; 10
- esposizione a emodialisi per lungo periodo11.
Le popolazioni più a rischio di infezione sono:
- Persone più anziane (over 60) che potrebbero essere state contagiate da sangue infetto o dall’uso di strumenti medici non usa e getta. Negli ultimi 25 anni, il dato di prevalenza è fortemente diminuito grazie a nuove pratiche adottate capaci di prevenire e contenere il contagio come le misure di sicurezza nello screening delle trasfusioni e l’uso di strumenti e dispositivi ospedalieri monouso12.
- Persone che hanno fatto o fanno uso di droghe per via iniettiva o inalatoria. In Europa e negli Stati Uniti il principale fattore di rischio per l’epatite C è la tossicodipendenza: tra i tossicodipendenti che fanno uso di droghe per via iniettiva o inalatoria, infatti, l’incidenza dell’infezione da HCV va dal 50% al 95%.13
Se pensi di essere a rischio infezione o se, riflettendoci, pensi che a rischiare sia un tuo familiare o un tuo amico, rivolgiti al medico di famiglia per valutare se è opportuno fare il test.
[1] EpaC – Epatite C: stima del numero di pazienti con diagnosi nota e non nota residenti in Italia – Aggiornamento 2018. https://www.epac.it/cm
files/2018/09/25/report-epac-2018-summary11-def.pdf , p.5
[2] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf, p.ii
[3] https://www.epac.it/cm-files/2018/09/25/report-epac-2018-summary11-def.pdf, p.1
[4] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf, p.26
[5] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf , p.32
[6] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf, p.32
[7] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf, p.32
[8] https://www.epicentro.iss.it/epatite/bollettino/Bollettino-n-6-marzo-2020.pdf, p.4
[9] https://www.epicentro.iss.it/epatite/bollettino/Bollettino-n-6-marzo-2020.pdf, p.4
[10] http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2767_allegato.pdf, p.32
[11] Documento di indirizzo dell’Associazione Italiana per lo studio del fegato per l’uso razionale dei farmaci Anti-HCV disponibili in Italia. [cited 2019 giugno]; Available from: https://appaisf.it/documento-hcv-2018/. Fonte citata dentro https://www.epac.it/cm-files/2019/10/03/position-paper-hcv-def.pdf, p.9
[12] https://www.epac.it/cm-files/2018/09/25/report-epac-2018-summary11-def.pdf pagina 1
[13] Nelson PK, Mathers BM, Cowie B, Hagan H, Des Jarlais D, Horyniak D, et al. Global epidemiology of hepatitis B and hepatitis C in people who inject drugs: results of systematic reviews. Lancet. 2011;378(9791):571–83