Screening anti-HCV: il ruolo centrale del medico di famiglia
Far emergere il sommerso è un aspetto cruciale per raggiungere l’obiettivo di eliminazione del virus dell’epatite C (HCV), tutelando così la salute dei cittadini e risolvendo quello che per l’Organizzazione mondiale della sanità è ancora oggi uno dei principali problemi di salute globale [1]. Anche in Italia sono ancora decine di migliaia le persone che hanno contratto l’HCV, che, non essendone consapevoli, rischiano di andare incontro a un progressivo peggioramento del loro stato di salute, aumentando le probabilità di sviluppare cirrosi epatica ed epatocarcinoma, e di trasmettere l’infezione ad altre persone, perpetrando la catena di contagio. Per individuare le persone HCV positive e far emergere quindi il sommerso, il primo strumento è lo screening anti-HCV; per promuoverlo e coinvolgere attivamente la popolazione gioca un ruolo fondamentale il medico di medicina generale [2].
Creare una rete efficiente tra ospedali e assistenza territoriale
L’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus ha avuto diverse conseguenze. Se fino al 2019, infatti, l’Italia era sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di eliminazione dell’HCV entro il 2030, come stabilito dall’OMS, oggi la situazione è cambiata: nel periodo più critico della pandemia, infatti, il numero di persone diagnosticate e avviate al trattamento per curare l’epatite C è molto diminuito ed occorrono azioni immediate perché il nostro Paese possa riallinearsi[2]. In questi due anni, inoltre, si è reso ancora più evidente che il modello “ospedale-centrico” per la gestione anche di malattie infettive come l’epatite C non sia sostenibile. La direzione da prendere per rendere efficaci le politiche di eradicazione dell’HCV, insomma, è quella di creare una rete efficiente tra ospedali e assistenza territoriale [2] [3].
Il ruolo cruciale del medico di medicina generale
In questo panorama il medico di medicina generale diventa una figura centrale per implementare strategie di screening attive. In particolare, come previsto dal documento di consenso stilato dalla Società Italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG) e dall’Associazione Italiana per lo studio del fegato (AISF), il medico di medicina generale ha il compito di identificare tra i suoi assistiti chi presenta fattori di rischio per l’epatite C (come uso di sostanze stupefacenti, trasfusioni di sangue prima del 1990, etc) o presenta condizioni cliniche che possono suggerire un’infezione da virus epatico (transaminasi alterate, per esempio), avviandolo allo screening [4].
Per promuovere e rendere più efficace l’azione dei medici di medicina generale, le istituzioni e le società scientifiche stanno già lavorando insieme sia per uniformare le prestazioni e garantire equità di trattamento in tutte le Regioni italiane, sia per aumentare la formazione e la consapevolezza dei medici di famiglia sulla malattia e sui suoi fattori di rischio, non solo nelle fasce di popolazione interessate dallo screening gratuito[3][5].
L’auspicio è quello di definire un nuovo ruolo per il medico di famiglia, che comprenda l’azione diretta nella promozione dello screening e la presa in cura di pazienti con HCV prima, durante e dopo i trattamenti, svolgendo un’azione di coordinamento e lavorando fianco a fianco con lo specialista epatologo perché il percorso del paziente risulti appropriato e sostenibile. Il medico di medicina generale, inoltre, rappresenta anche la figura più indicata per suggerire, quando necessario, cambiamenti nello stile di vita e comportamenti per prevenire la diffusione del contagio e le reinfezioni[6].
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[1] WHO, Hepatitis C [https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/hepatitis-c]
[2] Kondili LA, Aghemo A, Andreoni M, Galli M, Rossi A, Babudieri S, Nava F, Leonardi C, Mennini FS, Gardini I, Russo FP. Milestones to reach Hepatitis C Virus (HCV) elimination in Italy: From free-of-charge screening to regional roadmaps for an HCV-free nation. Dig Liver Dis. 2022 Feb;54(2):237-242.
[3] Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG). SIMG: accordo per un nuovo ruolo del Medico di famiglia nella lotta a tutte le patologie virali. HIV ed Epatite C le sfide da vincere [https://www.simg.it/simg-accordo-per-un-nuovo-ruolo-del-medico-di-famiglia-nella-lotta-a-tutte-le-patologie-virali-hiv-ed-epatite-c-le-sfide-da-vincere/]
[4] Associazione italiana per lo studio del fegato (AISF), Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG). Indicazioni pratiche per un modello di gestione condivisa tra Medico di Medicina Generale e Specialista Epatologo del paziente con epatite cronica da virus dell’epatite B e virus dell’epatite C. [https://www.simg.it/documenti/studi_progetti/Alcol_epatologie/Epatite%20luglio%202019%20vr3.pdf]
[5] Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG). We stand with public health: a call to action for infectious disease – The actual and the future vision. [https://www.sanitainformazione.it/wp-content/uploads/2022/06/programma-simg-6-luglio.pdf]
[6] Roberto Venesia, responsabile nazionale area farmaco Federazione italiana medici di famiglia (FIMMG). RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE(MMG) PER UNA SOCIETA’ SENZA HCV. AUDIZIONE FIMMG, XII COMMISSIONE PERMANENTE (Affari sociali). INDAGINE CONOSCITIVA IN MATERIA DI POLITICHE DI PREVENZIONE ED ELIMINAZIONE DELL’EPATITE C. 22 ottobre 2019 [https://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/upload_file_doc_acquisiti/pdfs/000/002/505/FIMMG_22.10.2019_.pdf]